Martedì 10 Dicembre 2024 - Anno XXII

Hollywood e le quattro ‘S’: Sesso, Successo, Soldi, Scandali

Hollywood

La denuncia di Asia Argento scopre un pentolone dove tutti sapevano. Per aver successo nel mondo del cinema, e non solo, è risaputo che occorre pagare una dazione. Ma si può scegliere di non accettare

Hollywood Asia Argento
Asia Argento

“Lascio l’Italia, qui le donne non sanno lottare assieme”, Asia Argento. (La Repubblica.it, 18 ottobre 2017);Scandalo Weinstein, Asia Argento ora accusa un regista italiano” (TGCOM24 19/ottobre); Weinstein e lo scandalo sessuale, Asia Argento: «Io violentata a 21 anni dal produttore» (Corriere.it 16 ottobre); Caso Weinstein, Asia Argento: “Me ne vado dall’Italia”. (Il Tempo.it 18 ottobre).
Ma (escludendo America & Oceania in quanto eccessivamente lontane) secondo voi dove andrà l’Argento? Africa o Asia? (ah ah ah….). (sottolineare la risposta che si vaticina esatta).
A Hollywood c’è aria di tempesta e mentre il produttore Harvey Weinstein vacilla sotto il peso delle accuse viene ripudiato dalla famiglia. Il sindacato dei produttori di Hollywood ha approvato la creazione di un gruppo di lavoro per indagare e proporre soluzioni che possano mettere fine alle molestie sessuali a Hollywood.

Hollywood: sogno di ogni aspirante attore e attrice

Hollywood Harvey Weinstein
Harvey Weinstein

Secondo una accurata (pertanto Hollywood compresa, non parliamo, poi, secondo alcuni, di Cinecittà) indagine demoscopica nell’universo della cinematografia tra gli appartenenti al cosiddetto (e sedicente) sesso maschile (produttori, registi e loro ‘aiuto’, elettricisti, trovarobe, fattorini etc etc, fatta astrazione per un 94enne ormai recitante nei teatri di posa il noto poemetto: “S’diventa vecc, va giò la vista, se slùngan i bàli, se scùrcia el batista”)… pare (imperocché ‘lo dicono’, e dicono di saperlo tutti) che, “da che mondo (della celluloide) è mondo”, chi volesse diventare attrice (o anche attore, ma qui il discorso di ‘diversifica’) almeno nel 97,6 per cento dei casi ‘dovrebbe’ uniformarsi a una sorta di “dazione” (termine significante chi “dà via” qualcosa) nelle sue accezioni variè  (suite & champagne per produttori & registi, “sveltina” per addetti inferiori al mundillo cinematografico che comunque possono ‘dare una mano’). O no?
P.S. Quantomeno secondo esperienza del qui scrivente, la vicenda di cui sopra accadeva parimenti (almeno antan) nel mundillo del turismo (tipo il caso di hostess e accompagnatrici), ancorché (e tento di precisare che si sta scherzando ma vedo già il burbero bacchettone sgridare e condannare …) in misura, ahinoi, assai inferiore…

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