Venerdì 29 Marzo 2024 - Anno XXII

Ischia: “Navigando verso Aenaria” il passato diventa futuro

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Gli scavi archeologici subacquei nella Baia di Cartaromana a Ischia ponte hanno portato alla scoperta dell’antica città romana di Aenaria. Artefice del progetto è il pescatore Giulio Lauro. Il sito insieme alle aree marine protette della Campania volano per il turismo archeologico subacqueo

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Ischia, Castello Aragonese (ph. P. Ricc © Mondointasca.org)

Ischia anche a ottobre è straordinariamente bella. Vista dal mare lo è ancora di più. Siamo venuti qui per conoscere e documentare il patrimonio archeologico costiero e subacqueo che si sta portando in superficie nell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, una delle 6 Aree Marine Protette della Campania.
La Baia di Cartaromana, Ischia Ponte, nelle acque immediatamente prossime al Castello Aragonese, conserva un tratto della vita marittima di Ischia da II secolo a.C. fino al XV secolo d.C. Fonti letterarie antiche e scavi archeologici subacquei recenti hanno portato alla luce testimonianze che fanno pensare alla antica città romana di Aenaria. Le prime scoperte risalgono a molti anni fa quando alcuni pescatori individuarono sul fondale alcuni lingotti di piombo con inciso il nome del proprietario e ceramiche di età romana.

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Sommozzatore indica la cassaforma della banchina portuale

Nel 2011 la direzione della Soprintendenza Archeologica della Campania avvia il progetto di scavo archeologico subacqueo “Navigando verso Aenaria”, affidando la direzione all’archeologa Alessandra Benini. Gli scavi hanno fatto scoprire i resti di una villa, caratterizzato dalla presenza di un ninfeo, di una galleria, vasche di raccolta dell’acqua, ceramiche da tavola. Sotto gli scogli e lo strato compatto di sedimenti l’importante ritrovamento di “una straordinaria cassaforma lignea lunga 24 metri e alta 3, unica nel suo genere, utilizzata dai romani per costruire banchine portuali”, dice Alessandra Benini, che tiene a mettere in evidenza come i ritrovamenti smontano la convinzione che “a Ischia, prima colonia greca in Occidente, i romani non abbiano avuto una presenza di rilievo”.

Aenaria una bella storia da raccontare

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Giulio Lauro (ph. P. Ricc © Mondointasca.org)

Il progetto Navigando verso Aenaria è una storia bella da raccontare. Riassume passione per il mare, amore per la propria terra, rispetto della natura e proposta culturale in chiave turistica. Privato e pubblico si ritrovano a collaborare insieme. Se oggi questo sito archeologico subacqueo, e tutto ciò che vi ruota attorno, esiste lo si deve a Giulio Lauro e a una decina di suoi colleghi pescatori. Giulio, 58 anni, ha voluto e creduto con caparbietà e determinazione in quello che oggi si chiama ‘Navigando verso Aenaria’. “Per dare una opportunità di lavoro e un futuro ai nostri figli” – racconta Giulio. “Fare il pescatore è un mestiere duro e la pesca da anni non rende più come un  tempo. I nostri figli avrebbero lasciato l’isola”.
Già negli anni settanta, nel tratto di mare Baia di Cartaromana, venivano trovati cocci e pezzi di metallo, ma nessuno gli dava peso. Giulio con una decina di pescatori costituisce la Cooperativa Ischia Barche e chiede l’autorizzazione alla Soprintendenza per effettuare gli scavi. Ottenuto, dopo anni, il via libera, ma non i fondi, i pescatori finanziato di tasca propria gli scavi subacquei, compresa l’archeologa indicata dalla Soprintendenza a controllare e supervisionare gli stessi.

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Ischia vista dall’alto del Castello Aragonese (ph. P. Ricc © Mondointasca.org)

Con l’avvio degli scavi i figli dei soci della cooperativa costituiscono, a loro volta, la società Marina di Sant’Anna Srl. Gaetano Lauro, figlio di Giulio, 34 anni, con una laurea in Scienza del Turismo, è uno dei sommozzatori che ogni giorno scruta il fondale per portare alla luce l’antico porto di Aenaria. Gaetano è un giovane solare dalla faccia simpatica. Struttura fisica e lineamenti sono quelli del padre. Gli chiedo del suo lavoro. Risponde con un sorriso. “Sono molto soddisfatto del lavoro che svolgo. I risultati cominciano ad essere incoraggianti. Nel 2011 abbiamo portato in visita al sito 750 persone, ora siamo a circa 4000. Avendo cominciato questa attività dopo l’università non ho mai pensato di abbandonare l’isola, ora sono certo che ce la possiamo fare. Il futuro di noi giovani ischitani passa anche da questo progetto”.

Sogni che diventano progetti concreti

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Il sommozzatore Gaetano Lauro riemerge (ph. P. Ricc © Mondointasca.org)

A Ischia Ponte non si scava soltanto. Nel sito romano sommerso  di Aenaria si fa cultura e didattica. La società Marina di Sant’Anna, nell’area marina protetta, organizza escursioni e visite guidate con una imbarcazione dal fondo trasparente per ammirare i resti che cominciano a emergere della antica città romana Aenaria. A bordo c’è l’archeologa e anche una biologa marina. Prima dell’escursione, nella sala Multimediale (dove si trovano anche alcuni reperti e la riproduzione in miniatura della cassaforma), un video introduce gli aspetti salienti delle strutture che verranno visitate e le metodologie dello scavo archeologico subacqueo. L’area marina nella Baia di Cartaromana da sette anni è interdetta alla navigazione. Questo ha consentito il riprodursi di una prateria di poseidonia  oceanica una pianta che molti scambiano per alga. Una dimostrazione che la Baia di Cartaromana si sta ripopolando di vita e di storia.

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Aenaria per una nuova economia del territorio

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Luigi Monaco con l’anfora romana appena recuperata (ph. P. Ricc © Mondointasca.org)

Aenaria Regno di Nettuno e le altre 5 Aree Marine Protette delle Campania rappresentano importanti siti archeologici sommersi. Fare sistema per creare un volano per lo sviluppo del turismo archeologico subacqueo. “Abbiamo definito con la Soprintendenza un protocollo d’intesa che, col sostegno della Regione, metterà a sistema tutte le Aree Marine Protette della Campania e farà partire a breve i percorsi archeologici sottomarini”, ha dichiarato Antonino Miccio, direttore Area Marina Protetta Punta Campanella e, pro-tempore, anche quella del Regno di Nettuno che comprende Ischia e Procida. “Occorre non solo fare protezione e salvaguardia dei siti archeologici sommersi – aggiunge Miccio -; ma consentire uno sviluppo economico e armonico con attività sostenibili”.

Ischia sopra e sotto il mare

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La banchina del porto della antica Aenaria

Il mare, le terme, i parchi termali continuano ad essere un attrattore turistico che coniuga natura e benessere. L’isola di Ischia però, oltre al turismo termale e balneare, incanta per la bellezza del paesaggio, la cultura, la storia, il food, il vino, ha detto Anna Maria Chiariello, assessore alla comunicazione del comune di Ischia. Oltre a quello che c’è in superficie ora ha molto da mostrare anche sotto il mare, con il turismo archeologico subacqueo.

Info: www.marinadisantanna.it

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