Sabato 20 Aprile 2024 - Anno XXII

Il pugliese Martino Ruggieri vince il Bocuse d’Or Italia ad Alba

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Domenica si è tenuta la finale italiana della competizione Bocuse d’Or davanti al Gotha della ristorazione italiana. Ha vinto lo chef pugliese Martino Ruggieri. Sabato 7 ottobre apre l’87° Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.

Bocuse d'Or Il tavolo della presidenza con Carlo Cracco ed Enrico Crippa
Il tavolo della presidenza con Carlo Cracco ed Enrico Crippa

Con la finale italiana del Bocuse d’Or, la più importante competizione delle arti gastronomiche a livello mondiale, vinta dallo chef pugliese Martino Ruggieri è iniziata domenica 1° ottobre la settimana che porterà sabato prossima all’apertura dell’87° Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. La fiera è l’evento più importante della stagione nelle Langhe e non poteva esserci prologo più pirotecnico e spettacolare, perché sotto il tendone allestito in piazza Risorgimento, davanti al duomo di Alba, domenica scorsa c’era il Gotha della ristorazione italiana e non solo. A partire dal padrone di casa, Enrico Crippa, chef tristellato del ristorante Piazza Duomo, con la carica di presidente dell’Accademia Bocuse d’Or Italia che ha organizzato l’evento. Al tavolo della presidenza, assieme a Crippa, c’erano Carlo Cracco e lo statunitense Matthew Peters detentore del Bocuse d’Or 2017. Dietro, schierati con grembiule bianco e toque d’ordinanza, qualcuno ieratico, altri più sorridenti, stavano allineati gran parte dei cuochi che hanno fatto la storia dell’alta ristorazione italiana più recente. Qualche nome? Andrea Berton, Anthony Genovese, Antonino Cannavacciuolo (ricercatissimo dal pubblico per i selfie), Enrico Cerea, Gennaro Esposito e altri. A loro il compito di giudicare i piatti di carne. Alfonso Iaccarino, Angelo Sabatelli, Giancarlo Perbellini, Moreno Cedroni e altri erano invece seduti al tavolo dove passavano i piatti vegetariani, lodevole innovazione di questa edizione del concorso.

I quattro chef finalisti a Bocuse d’Or

Bocuse d'Or finale ad Alba
Alba, finale del Bocuse d’Or

A contendersi la vittoria c’erano quattro giovani chef: l’altoatesina Roberta Zulian, il piemontese Paolo Griffa, il siciliano Giuseppe Raciti e, come detto, il pugliese di Martina Franca Martino Ruggieri. Tutti bravi, tutti già occupati in ristoranti prestigiosi in Italia e all’estero. Come Ruggieri appunto, che è “deputy head chef” al tristellato Pavillon Ledoyen di Yannick Alléno a Parigi e rappresenterà l’Italia nella finale europea in programma a Torino il 10 e 11 giugno 2018. Con la speranza di arrivare alla finale mondiale che si svolge come sempre a Lione, città di Paul Bocuse – padre della nouvelle cuisine – che ha ideato il concorso giusto 30 anni fa. Da qui a giugno per Ruggieri “il percorso si farà davvero in salita” come ha ricordato Enrico Crippa, perché la partecipazione alle fasi finali del Bocuse d’Or richiede un grande gioco di squadra, allenamenti continui e anche un bel po’ di finanziamenti (la squadra norvegese ad esempio può contare su un budget di oltre 2 milioni di euro). Il team Italia avrà sede ad Alba dove potrà disporre di un training center.

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Alba si illumina col tartufo bianco fino al 26 novembre

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Alba, Bocuse d’Or la premiazione del vincitore: Martino Ruggieri

La finale italiana del Bocuse ha acceso i riflettori su Alba che sabato 7 ottobre, come detto, inaugurerà la sua fiera più prestigiosa. Cuore della manifestazione sarà sempre il mercato mondiale del Tartufo Bianco nel Cortile della Maddalena, in pieno centro storico, dove si possono acquistare i tartufi selezionati provenienti da Langhe, Roero e Monferrato. Ma tutto intorno ci sarà una girandola di eventi gastronomici e culturali. Durante tutti i fine settimana della fiera (che si chiude il 26 novembre) saranno presenti nomi dello spettacolo, chef nazionali e internazionali, designer, scrittori e artisti a ragionare sui tartufi, il buon cibo e tanto altro. Quindi show cooking, Foodies Moments, dibattiti con ospiti come Giorgio Calabrese e Marco Bianchi e la Wine Tasting Experience in collaborazione con la Strada del Barolo e Grandi Vini di Langa, un’originale formula di degustazione per scoprire lo straordinario patrimonio vitivinicolo di questa parte di Piemonte.

Tartufo, gastronomia, arte e cultura

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Alba, uno dei piatti presentati dai concorrenti

La fiera non è solo tartufi e gastronomia ma anche l’occasione per commistioni inedite con l’arte e la cultura. A partire dalla video installazione di Marina Abramovic nell’affascinante scenario del Coro della Maddalena. “Holding the milk” voluta dalla famiglia Ceretto, come sempre attenta all’arte contemporanea, è stata inaugurata dalla stessa artista serba che ha giudicato lo scenario barocco che fa da cornice alla sua opera “il migliore che ci potesse essere”. E poi da vedere la mostra “de Truffle”, il design di Alessi che incontra il Tartufo Bianco d’Alba (nel Palazzo della Banca d’Alba in via Cavour). C’è anche il nuovo affettatartufi progettato dall’architetto olandese Ben van Berkel, un bellissimo oggetto di design che è stato battezzato “Alba”, in omaggio al territorio. L’attenzione all’ergonomia consente un taglio agevolato e perfetto del prezioso Tuber magnatum Pico “per celebrare la drammaturgia di servire il tartufo” ha spiegato van Berkel. Altre mostre in programma sono quella di Tullio Pericoli, di Enzo Cucchi.
Il calendario completo di esposizioni, eventi, animazioni si può consultare sul sito www.fieradeltartufo.org

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Info: www.langheroero.it

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