Venerdì 29 Marzo 2024 - Anno XXII

Il Manifesto per il Made in Italy per il dopo Expo

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Un gruppo di imprenditori Italiani, guidati da Sanpellegrino, si interrogano sul dopo Expo e creano il Manifesto per il Made in Italy

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La firma del progetto con Stefano Agostini, Presidente e AD del gruppo Sanpellegrino, e Ivan Scalfarotto, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Riforme

E’ stato firmato pochi giorni fa, nel corso di una conferenza stampa a Expo, il Manifesto per il Made in Italy. Alcune aziende italiane, guidate da gruppo Sanpellegrino, hanno lanciato dieci punti programmatici per potenziare il mercato delle eccellenze italiane dopo il 31 ottobre, quando, cioè, Expo 2015 chiuderà i battenti. Manifesto per il Made in Italy è stato consegnato ieri stesso a Ivan Scalfarotto, sottosegretario di Stato al Ministero delle Riforme, dopo un’animata tavola rotonda che ha visto partecipare molti dei firmatari del progetto: Stefano Agostini, presidente e Ad di Sanpellegrino, Andrea Illy, presidente di IllyCaffè, Lamberto Tacoli, Ad di Crn-Yacht-Ferretti Group, Antonella Nonino, Ad di Nonino Distilaltori, Roberto Gavazzi, Ad di Boffi. Il manifesto è stato sottoscritto anche da Massimiliano Giansanti, vicepresidente di Confagricoltura e Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato.

Il decalogo

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Conferenza stampa della presentazione del Manifesto per il Made in Italy

Il Manifesto per il Made in Italy vuole, tra l’altro, “difendere e favorire la trasmissione dei saperi produttivi”, come recita il secondo punto. L’obiettivo è far tesoro delle occasioni di business date da Expo 2015 e far crescere il Made in Italy grazie a “sinergie tra settori affini” e per il tramite di un lavoro comune.
Soprattutto nel mondo del turismo, ma non solo, i firmatari hanno sottolineato come il punto debole delle politiche di promozione italiana sia proprio la mancanza di una visione d’insieme. Fare sistema, investire in formazione e innovazione sono tra gli altri punti del manifesto, che è stato redatto dopo una ricerca condotta da San Pellegrino su un campione di 450 aziende italiane. Il patrimonio di eccellenze italiane, nella gastronomia, nella manifattura, e nelle bellezze naturali è ancora poco conosciuto all’estero. Il manifesto aspira a “instaurare un rinnovato spirito cooperativo tra tutti gli attori politici, sociali, economici e imprenditoriali”.

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