Il 4 giugno 1989, lo stesso giorno in cui festeggiavo i miei primi dieci anni di vita, moriva l’ayatollah Khomeini, capo supremo ed uno dei leader spirituali più discussi della storia. Fervente, bellicoso e strenuamente dedito alla causa in opposizione allo scià di Persia, forse frainteso in Occidente, viene oggi venerato ed osannato come un santo da molto iraniani. Il suo intento era quello di dar vita ad una repubblica islamica governata dalle autorità religiose e portò a termine tale disegno con assoluta determinazione.
Prima di lui, infatti, con un colpo di stato, tra il 1921 ed il 1925 Reza Khan, militare dotato di scarsa istruzione ma di ferrea ambizione, si autoincoronò primo scià della dinastia Pahlavi, assumendosi l’immane compito di modernizzare l’Iran.

L’alfabetizzazione, la rete dei trasporti, il sistema sanitario, l’industria e l’agricoltura erano stati del tutto trascurati dagli scià precedenti, ed erano settori drammaticamente arretrati. Anche il nome, Persia, che da millenni distingueva il paese, non piaceva a Reza, che lo cambio in Iran (da “Aryan”, ovvero ”di nobili origini”). Origini… A quanto ricordo, gli imperi persiani che si susseguirono nel corso della storia furono addirittura tre! Nel VII secolo a.C., il sovrano di una delle varie tribù persiane, Achaemenes, riuscì a formare uno stato unitario nell’Iran meridionale, dando il suo nome a quello che sarebbe presto diventato il Primo Impero Persiano, quello degli Achemenidi. Da qui in poi un’apparire sulla scena di personaggi noti, usciti da qualche traduzione di Erodoto, testo liceale o lezione di storia antica.
Il Cilindro di Ciro, la più antica dichiarazione dei diritti umani

Dotatosi rapidamente di un possente esercito Ciro il Grande, bisnipote di Achaemenes, salì al trono e conquistò buona parte dell’odierna Turchia, spingendosi a est fino al Pakistan e sbaragliando i babilonesi. La Persia divenne con tutta evidenza una potenza e il più grande impero fino ad allora conosciuto. Di Ciro si dice fosse un “despota illuminato”, la cui tolleranza è tramandata ed arrivata fino a noi, grazie al ritrovamento di un cilindro di creta (il “Cilindro di Ciro”), che riporta in caratteri cuneiformi forse la più antica dichiarazione dei diritti umani al mondo! Mi piace pensare a Ciro come ad un sovrano insolitamente benevolo per i suoi tempi. Anche attraverso gli scritti del grande Erodoto ci sono giunte preziose descrizioni e analisi riguardo le guerre persiane, miti, usi e costumi, favole e leggende, arricchite da narrazioni fantasiose ed enciclopediche.

Il figlio di Ciro, Cambise, rivolse le proprie mire verso occidente, conquistando quasi tutto l’Egitto e le adiacenti regione costiere, compresa la Libia. Alla sua morte prese il potere Dario I, che per poter governare più facilmente divise il vasto territorio in 23 satrapie e fece del magnifico complesso di Persepoli il centro cerimoniale e religioso dell’impero. Quella achemenide fu una delle maggiori civiltà antiche: da un capo all’altro dell’impero correvano strade lastricate, costellate a intervalli regolari da caravanserragli, che offrivano cibo ed alloggio ai viaggiatori. Furono gli Achemenidi a creare il primo sistema postale del mondo! Ben presto le colonie greche si ribellarono al sovrano persiano e Dario fu sconfitto a Maratona nel 485 a.C.. Dieci anni dopo venne battuto a Salamina anche Serse, figlio ed erede di Dario.
La fine del primo impero della Persia e l’Era di Alessandro Magno

La fine del Primo Impero Persiano giunse per mano di Alessandro Magno, re di Macedonia, intorno al 333 a.C.: il greco divenne gradualmente la nuova lingua, sostituendo l’aramaico, furono fondate nuove città e la cultura ellenica si sovrappose a quella persiana. L’irrequietezza di alcune minoranze, però, continuò ad ardere sotto la cenere, soprattutto quella del popolo nomade dei Parti, minando costantemente la stabilità del sistema. Cavalieri e arcieri provetti, sotto il comando di Mitridate (171 -138 a.C.) i Parti conquistarono quasi l’intera Persia, per poi dilagare in tutta la regione compresa fra l’Eufrate a ovest e l’Afganistan a est, disputando a lungo il dominio su Siria, Mesopotamia e Armenia ai romani impegnati ad espandere il loro proprio impero. Meno dispotici dei sovrani di altre dinastie, i monarchi parti favorirono uno sviluppo significativo in tutti i campi dell’arte e dell’architettura, ma purtroppo ben poco è sopravvissuto fino ad oggi.
Il Secondo Impero Persiano sorse con l’improvvisa ascesa dei Sasanidi, una dinastia minore che in brevissimo tempo divenne una rinnovata e seria minaccia per l’impero romano. I Sasanidi fecero dello zoroastrismo la religione di stato, incorporando elementi della religione greca, di quella mitrarca e delle antiche credenze animistiche. Diedero vita a piccole manifatture, incoraggiando lo sviluppo urbano e favorendo i commerci attraverso il Golfo Persico, ma infine anche il loro potere iniziò ad indebolirsi, soprattutto a causa dei permanenti conflitti con Bisanzio. Un nuovo e cruciale capitolo della storia dell’Iran si aprì con la sconfitta dei Sasanidi per mano degli arabi nel 637.