Sabato 4 Maggio 2024 - Anno XXII

In giro per il mondo lungo la Via della Seta

Otto mesi di viaggio via terra da Singapore all’Italia. Attraversato in autostop l’alto piano himalayano. Osservato da un treno sovraffolato le parti più remote della Cina. Attraversato villaggi rurali dell’Asia centrale, passando poi per l’Afghanistan, l’Iran, la Turchia, i Balcani…

Il mercato
Il mercato

La donna mi ha ascoltato attentamente senza perdere l’espressione severa sul suo volto. Ha insistito sul perché stessi ri­chiedendo il visto in Malesia e non nel mio Paese. Le ho risposto che venivo dall’Australia e che avevo lasciato l’Italia da mesi. La console ha accennato un sorriso e mi ha detto: «Torna martedì a prendere il visto e la prossima volta chiedilo nel tuo Paese».
Sono uscito dal consolato saltellando. Con il visto cinese e la possibilità di entrare in Kirghizistan senza visto, ero già a metà strada del mio viaggio. I visti per il Sud Est asiatico, infatti, sono delle semplici formalità e sono facili da ottenere.
Martedì ho ritirato il visto al consolato e sono andato a farmi un giro in centro. Mi sono seduto su di una panchina nel parchetto di fronte alle Petronas Tower, ho preso il passaporto ed ho comin­ciato ad ammirare il visto come fosse la cosa più bella del mondo. È incredibile quanto le cose risultino migliori quando devi lottare per ottenerle. Donne comprese.
Per ora so che arriverò senza problemi di visti fino al Kirghizi­stan, da lì troverò il modo di continuare verso la Turchia e quindi verso i Paesi balcanici alla volta di casa.
Stanotte partirò in autobus verso le isole Pherentian. Dieci ore di autobus notturno e un’ ora di barca per raggiungere uno dei po­sti più belli della Malesia.

Tonsai beach

Tonsai Beach
Tonsai Beach

Krabi, Tailandia
Settembre 2013, 23° giorno di viaggio
Ho appena passato cinque bellissimi giorni a Tonsai Beach in compagnia di un ragazzo inglese e di una ragazza italiana che ho conosciuto a Krabi.
Tonsai è sicuramente un posto particolare, un piccolo villaggio dove si riuniscono appassionati di arrampicata e di subacquea e un incredibile numero d’artisti di ogni sorta. Musicisti, acrobati, gio­colieri, pittori, scultori, a Tonsai tutti si danno da fare. C’è chi pra­tica, chi cerca d’imparare e chi cerca d’insegnare. Seduto in un pub nel bel mezzo della giungla, mentre ascoltavo un superbo duetto di violino e chitarra, mi chiedevo se quel genere d’artisti avesse mai concesso la propria arte al grande pubblico. Probabilmente no, quella è un ‘arte che è nata e deve essere consumata nella giungla, in un “pub” col tetto di foglie di banano e il fondo di sabbia.
Per finire in bellezza, stamattina, alla piccola stazione delle barche di Tonsai, ho casualmente incontrato un amico argentino con il quale avevo viaggiato l’anno scorso in Australia. Ci siamo abbracciati, entrambi increduli di esserci rincontrati dopo così tan­to tempo in una maniera così casuale. Questo pomeriggio abbiamo noleggiato un motorino, abbiamo girato un po’ per la città e siamo andati al Tempio della Tigre. Abbiamo raggiunto la sommità della montagna che alla base ospita il Tempio stesso, percorrendo più di milleduecento scalini. Siamo arrivati in cima grondanti di sudore, ma devo dire che ne è valsa la pena, la vista dalla cima era spetta­colare: un’immensa foresta di aree coltivate e vegetazione sponta­nea si perdeva all’ orizzonte, lambita su di un lato dalle acque chiare del mare tailandese.
Domani è prevista una giornata di relax nelle piscine termali di Krabi e poi partenza in autobus verso Bangkok.

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