Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Messico: i “tesori” della Riviera Maya

La riviera delle vacanze, famosissima e affollata da stranieri e messicani. Rumorosa come solo i locali sanno essere, ma anche ricca di luoghi incantevoli e quieti. Su tutto, le meraviglie architettoniche di una civiltà scomparsa ma sempre viva nello spirito dei visitatori

Destinazione Riviera Maya tra antiche rovine e splendide spiagge
Destinazione Riviera Maya tra antiche rovine e splendide spiagge

 

Ancora vittima del fuso orario, alle 5.30 di mattina vago per le strade semi deserte di Cancun, nella zona meno turistica e sull’asfalto già caldo, che nel corso della giornata diventa rovente; è già chiaro da tempo ormai, e dopo una passeggiata sulla statale, tra baracche, bar e ristorantini ancora chiusi, quasi senza accorgermi arrivo ad Ultramar. La pavimentazione che conduce al porticciolo, ornata di stampi a forma di conchiglia e alghe, fa venire voglia di mare. Alle otto parte la prima barca per Isla Mujeres, nota a chi soggiorna in questa zona come il primo luogo del Messico ad essere bagnato dalla luce del mattino. Nell’unico supermercato aperto compro qualcosa per la colazione e quello che mi stupisce fin da subito, e di cui avrò costante prova in seguito, è la dimensione dei cibi confezionati che vedo: succo di frutta in brick monodose da mezzo litro, lattine di qualsiasi bevanda da 660cc, sacchetti di patatine enormi almeno quanto i bollos, che quasi ogni bar reinterpreta a mo’di gigantesca brioche con ogni tipo di farcitura.

Cucina locale e “mariachi”. Arriba Mexico!

Mariachi in concerto
Mariachi in concerto

Il cibo è ottimo tanto nei piccoli bar quanto nelle catene di ristoranti: immancabili i nachos con la buonissima salsa guacamole, a base di avocado e con qualche piccola variante tra un posto e l’altro, e ovunque si trovano tacos, fajitas e i sensazionali burritos, spesso accompagnati da salsa di fagiolini neri. La cucina messicana è ricca di ricette a base di carne, pesce, legumi e zuppe, mentre i farinacei si ritrovano come basi per i piatti o accompagnamento alle preparazioni principali. Tuttavia, non è per nulla difficile trovare piatti tipici di altre cucine come pasta, pizza e sushi, in alcuni luoghi più facilmente reperibili delle vere pietanze locali, o varianti occidentalizzate delle specialità messicane, come i tacos serviti su foglie di insalata anziché su tortillas.

Cancun alle spalle, è la volta di Playa del Carmen, altra tra le mete più turistiche della penisola dello Yucatan; sulla calle 5, parallela alla spiaggia, si trovano tutti gli hotel, negozi e ristoranti, mentre spingendosi verso l’interno abbondano grandi magazzini in stile americano. È qui, nel paradiso del turista. che per la prima volta vedo i mariachi fare il giro dei tavoli per animare la cena a qualche coppietta.

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L’eco antica della piramide Maya

Il complesso archeologico di Chichen Itza
Il complesso archeologico di Chichen Itza

Chichen Itza è sicuramente una meta da non perdere se ci si trova in zona; appena entrati si ammira una delle più antiche piramidi Maya a gradoni, il Castillo, che svetta sul prato. Camminando per il sito ci si imbatte nel monumentale Tempio dei Guerrieri, con la sua Sala delle Mille Colonne, poi si sfila tra Caracol e campo del gioco della palla; guide esperte accompagnano i turisti alla scoperta di una civiltà perduta, mentre i negozianti non smettono di fischiare in alcune particolari pipe che riproducono il forte verso del giaguaro. Il mercato interno a Chichen Itzà si snoda tra le rovine e sulla via del Cenote Sagrado, depressione piena d’acqua e circondata da roccia, un tempo forse utilizzata per riti e pratiche di iniziazione; la confusione delle bancarelle e le urla dei negozianti rendono il sito oltremodo commerciale, contribuendo purtroppo a togliere ogni velo di storicità e rispetto. Impressionante l’eco che risuona dalla piramide principale, udibile battendo le mani al centro del prato di fronte, al mattino, prima dell’arrivo del fiume di turisti, o verso sera, quando lo spettacolo organizzato di luci e suoni non ha ancora preso vita. Il suono somiglia al verso di un giaguaro, animale importante nella tradizione Maya e una volta presente in Messico, da qui l’uso di riprodurlo con pipe e souvenir per i turisti.

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