Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Bagolino e Schignano, Carnevali d’Autore

La tradizione popolare scende in piazza. Tanta allegria e divertimento assicurato. Bagolino è conosciuto come il “carnevale ballato”, quello di Schignano, invece, è una grande recita a cielo aperto dove lo scopo della sfilata è trascinare su una slitta il “Carlisep”

Bagolino, caratteristico borgo montano

Bagolino e Schignano, Carnevali d'Autore

Il paese merita una visita per il suo pittoresco carnevale ma anche per le bellezze che lo caratterizzano. Il borgo vecchio si sviluppa nei due rioni di Osnà e Cavril, dall’aspetto tipicamente medioevale, con case di notevole altezza addossate una all’altra e arricchite da elementi architettonici e decorativi: portici, sottopassaggi, piccole terrazze, ballatoi, inferriate alle finestre, affreschi murali, solai in legno e coperti di tegole in cotto o ardesia. Le vie sono strette, selciate con acciottolato e porfido e finiscono nelle numerose scalinate che conducono alla parte alta del paese, sovrastato dalla monumentale cattedrale di San Giorgio che contiene interessanti capolavori artistici. Particolarmente attraente è la via Portici, che in passato era la strada principale dove si svolgeva il commercio, con un percorso di attraversamento dell’intero insediamento quasi totalmente coperto.

Schignano, Carnevale recitato

Bagolino e Schignano, Carnevali d'Autore

È al contrario una grande recita a cielo aperto il teatrale Carnevale di Schignano, che si festeggia dal martedì al sabato grasso. Sono intagliate nel legno le maschere di tradizione arcaica delle manifestazioni carnevalesche del paese. I protagonisti del carnevale sono i Brutti, i cosiddetti “Brütt”, e i Belli, soprannominati “Mascarún”, tutti rappresentati da una comitiva di attori. Le maschere dei “belli” e dei “brutti” corrispondono alla contrapposizione metaforica tra ricchi e poveri. Il rituale “storico” vuole che i Brutti indossino stracci: si vestono per strada, imbottendosi di foglie e altre cose che raccattano per terra, coprendosi con pelli di pecora, completando la vestizione con vari oggetti di recupero, come scope e ombrelli rotti: portano una grottesca maschera di legno e si muovono scompostamente, agitando un campanaccio e facendo scherzi. I Belli, invece, tronfi nei loro sontuosi abiti ornati di specchietti, perline, ricami e fiori, indossano pantaloni alla zuava, una maschera bianca e un copricapo di piume dal quale scende una cascata di nastri colorati. Dietro di loro sfilano i “?apór”, ossia gli zappatori, i primi rudi abitanti della zona, e la “Ciocia”, un uomo travestito da vecchia serva vezzosa.

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Brucia, scappa e infine brucia il Carnevale

Bagolino e Schignano, Carnevali d'Autore

Scopo della sfilata è trascinare su una slitta il “Carlisep”, cioè il pupazzo che rappresenta il Carnevale che va al rogo al suono di campanacci, ma che tenta di tanto in tanto la fuga, maldestramente ma allegramente, inseguito dalla folla urlante. Lo spettacolo si chiude con balli e vino a mezzanotte. Il ritrovo è in piazza San Giovanni; il palco teatrale della manifestazione è la piazza principale del paese, i vicoli interni e le strade congiungono le varie frazioni. Di antichissime origini, il carnevale di Schignano è considerato tra i più importanti d’Italia grazie al suo carattere etnografico e mantiene ancor oggi il suo volto antico grazie alla partecipazione degli abitanti. Fondamentali sono nella coreografia le maschere in legno, scolpite a mano dalla radice di noce, che vengono custodite e tramandate dalle famiglie che le hanno realizzate e concesse esclusivamente per il Carnevale di Schignano. (22/02/2011)

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