Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Magna Grecia da navigare

In barca a vela costeggiando Campania, Calabria e Sicilia sulla rotta dei nostri “padri”. Un vademecum per diportisti appassionati di storia, l’ultimo libro dello skipper e scrittore di mare Massimo Caimmi

Navigando lungo la costa del Cilento
Navigando lungo la costa del Cilento

Sempre più spesso chi naviga per diporto, quando sbarca, si dedica con grande interesse a quelle attività culturali in grado di arricchire il viaggio e il patrimonio delle esperienze personali. La barca, quindi, diventa il mezzo ideale non solo per vivere un rapporto profondo col mare, ma anche per conoscere arte e storia, ampliando in tal modo il concetto di turismo nautico a un vero progetto di viaggio. Questa, quindi, è la motivazione che nel 2009 ha spinto autore e editore a percorrere la rotta che unisce alcune delle località più belle e interessanti del Tirreno alla storia di quelle genti italiche che oggi rappresentano la base del patrimonio culturale italiano, spesso invidiatoci all’estero. In questo tour la Magna GreciaMegàle Hellàs, l’insieme di città fondate dai Greci nelle regioni meridionali della penisola italica a partire dall’VIII secolo a. C. – rappresenta il magico filo che ci condurrà attraverso la visita di sette tra i più affascinanti siti ricchi di tesori naturali e artistici, un viaggio di facile esecuzione per ogni viaggiatore, pieno anche di approdi naturali di grande godimento per tutti coloro che vorranno seguirlo navigando, qualunque sia l’imbarcazione usata.

La barca a vela Ariel con il suo armatore
La barca a vela Ariel con il suo armatore

Conoscere la Magna Grecia, quindi, significa conoscere una parte importantissima della nostra storia necessaria per vivere un oggi migliore, significa avere consapevolezza e orgoglio delle proprie origini. Amarla, poi, vuol dire innanzitutto rispettarne la memoria, significa tutelarla. Una tutela che non è solo un compito istituzionale affidato a Stato, Regioni e Comuni, ma è l’assunzione di un impegno civile soprattutto da parte di ogni cittadino convinto che le vestigia di questa grande civiltà non devono essere considerate una limitazione allo sviluppo della società moderna, ma anzi possono rappresentare una importante fonte di ritorno economico creato dal turismo culturale e dal suo indotto”. (20/09/10)

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Questo testo è tratto dalla prefazione del libro “Navigare in Magna Grecia – Mare e terre tra mito e realtà” di Massimo Caimmi, Effemme Edizioni.

Paestum, Museo archeologico, particolare della tomba del Tuffatore (480-470 a. C.)
Paestum, Museo archeologico, particolare della tomba del Tuffatore (480-470 a. C.)

Perché scegliere la Magna Grecia? È una domanda, credo, che nel lettore sorga quasi immediata e spontanea. La risposta ci appare anch’essa rapida e chiara se ascoltiamo le parole quasi unanimi dagli esperti culturali intervistati durante il nostro peregrinare tra le memorie storiche di questo immenso tesoro. “L’appellativo di magna che il territorio occupato dalle colonie greche in Italia meridionale si guadagnò presso la madrepatria, sta ad indicare la grandezza dello sviluppo della civiltà in queste regioni. Non è quindi retorica affermare che la Magna Grecia si pone prepotentemente alla base della nostra cultura, ciò che ci impegna fortemente nel cercare di conoscerla ed amarla, tanto più che il fenomeno non coinvolge solo l’Italia meridionale o più in generale l’Italia, ma senza dubbio tutta l’Europa che vi affonda le proprie radici. Grazie ai Romani che ripresero e fecero propria questa cultura trasmettendola fino ai confini dell’Impero, anche le popolazioni non a diretto contatto con la Magna Grecia ne furono così fortemente influenzate sul piano artistico e filosofico, che si può affermare con certezza che questa storia remota affiori continuamente in molti aspetti del nostro vivere quotidiano. È questa, perciò, l’identità di pensiero che accomuna i popoli europei con un vincolo superiore a ogni distinzione di nazione e che rende possibile un dialogo paritario sul piano storico – culturale.

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