Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Lampadine spente per un’ora

Il 28 marzo monumenti, aziende e case che aderiscono all’iniziativa del WWF, “Earth Hour”, spengono le luci per sessanta minuti. Intanto l’associazione ambientalista disegna la mappa delle specie animali che rischiano l’estinzione a causa dei cambiamenti climatici

Colosseo a luci spente (Foto: G. Marcoaldi)
Colosseo a luci spente (Foto: G. Marcoaldi)

Si chiama Earth Hour, l’Ora della Terra, la campagna del WWF che invita a spegnere le luci delle città e dei loro monumenti più rappresentativi sabato 28 marzo dalle 20.30 alle 21.30. L’iniziativa, partita due anni fa da Sydney, intende catalizzare l’attenzione sulle emergenze ambientali del pianeta, sensibilizzzando il più alto numero di persone intorno a questo tema. L’obiettivo è quello di coinvolgere un migliaio di grandi e piccoli centri dal Pacifico alle coste atlantiche e la campagna ha potuto assumere una fisionomia globale grazie alla diffusione sul web e al coinvolgimento dei frequentatori dei principali social network.

Ottanta città italiane al buio

Lo spegnimento delle luci dell'Harbour Bridge a Sydney (Foto:
Lo spegnimento delle luci dell’Harbour Bridge a Sydney (Foto:

Le prime a spegnersi alle 20,30 in punto saranno le Chatham Islands, un piccolo arcipelago al largo delle coste neozelandesi. Queste isole rappresentano il luogo più lontano dall’Italia, distano infatti circa 19.250 chilometri dal centro di Roma. Dalla Nuova Zelanda in poi le luci si spegneranno progressivamente a Sydney, Pechino, Tokyo, Bangkok, Nuova Delhi, Mumbai, passando, solo per citare alcune città, per Parigi, Atene, Madrid, Budapest, Copenaghen e finire a ovest con Rio de Janeiro, New York, Las Vegas, San Francisco. Per quanto riguarda l’Italia, saranno circa ottanta le città partecipanti all’evento, tra queste Roma, Venezia, Milano,Torino, Genova, Pisa, Napoli, Palermo. Il nostro Paese è il quinto al mondo dopo Australia, Francia, Canada, Belgio con il maggior numero di città partecipanti ed è ancora possibile farlo fino al 28 marzo, basta l’adesione del sindaco del comune coinvolto e lo spegnimento di un monumento simbolico per la città.

L’effetto clima e le specie a rischio

Gli orsi polari potrebbero scomparire entro la fine di questo secolo
Gli orsi polari potrebbero scomparire entro la fine di questo secolo

Aspettando il 28 marzo, il WWF ha commissionato uno studio per monitorare l’impatto che i cambiamenti climatici avranno sulle specie animali e i risultati sono piuttosto preoccupanti: il 90% dei coralli della Grande Barriera Corallina potrebbe scomparire entro il 2050, lo stesso vale per il 75% dei pinguini di Adelia dell’Antartico e per gli orsi polari che potrebbero essere spazzati via del tutto entro la fine di questo secolo. “Se non agiamo subito –osserva l’associazione ambientalista – le temperature globali supereranno la soglia pericolosa dei 2°C in più rispetto alle temperature dell’epoca preindustriale, e molte specie, compreso l’uomo, saranno minacciate. La Mappa del WWF mostra chiaramente che l’”Effetto Clima” non risparmia nessuna regione al mondo costituendo anche per gli animali una minaccia globale che si aggiunge a quelle già esistenti come la deforestazione, il consumo del territorio, il prelievo non sostenibile delle risorse, il commercio e il bracconaggio”. (16/03/09)

 

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Link utili:

www.wwf.it/oradellaterra/

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