Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Torino “Caput” libri

Virgola. Punto esclamativo. Due punti. Segni di interpunzione minori; quasi orpelli o “frills”, come dice oggi il marketing. Codici, segni inventati, regole condivise e non troppo tiranne di un testo che hanno aiutato ad affinare la comunicazione scritta

Atrium, palestra per confronti

Atrium Torino
Atrium Torino

Poi c’è Atrium Torino. Riallestito dopo la scorpacciata olimpica (architetto Paolo Maldotti, “visual” creati da Ugo Nespolo) è diviso in dieci aree, con scaffali, spazi per la lettura, computer, totem, opere d’arte (“Il nuovo viaggio”, di Luigi Stoisa) libri (si possono anche ascoltare, dentro una campana acustica) oltre a informazioni e programmi per Torino Capitale Mondiale del Libro. Inoltre, c’è un fitto cartellone di incontri con autori, letture, laboratori, mostre, proiezioni, musica.
Per esempio, con film, letture da autori di tutto il mondo, installazioni video, conversazioni letterarie, brani musicali, si possono conoscere i centri toccati dal Grand re-tour; oppure approfondire la possibile declinazione di “blog, hyper, search, move”.
O, ancora, ascoltare i percorsi degli “Scrittori in viaggio”, conversazioni a tema.
Fra gli incontri ancora “available”:  “Ritratti del ‘900, Giovanni Arpino”; “Città del Noir, Liegi”; “Città nel cinema”, Torino, Milano, Firenze; “Ritratti di città: Alessandria d’Egitto, Colonia”; “Ritratto di Salgari”; “Tangoletture” la Biblioteca labirintica di Borges.
La Cavallerizza Reale ospita quella grande invenzione del “Pugilato Letterario”, studiato dalla Scuola Holden di Baricco. A fine marzo, Paolo Paron contro Angelo Branduardi, su “Il Signore degli Anelli” di Tolkien.
Coinvolte le Biblioteche Civiche. Per esempio, a Villa Amoretti “Letture impossibili” e “Racconti golosi”.

Festa del libro anche in provincia

Castello di Grinzane
Castello di Grinzane

L’anno del libro è anche spalmato sul territorio. C’è stata Biella (“Question Mark”, sulle grandi domande della vita, Fondazione Pistoletto); Racconigi e Saluzzo, Venaria Reale, Rivoli, Novara, Vercelli. E c’è Chivasso, con il suo Festival Internazionale di Letteratura (fine marzo, dedicato a Primo Levi).
En passant, c’è da notare che si è provveduto a ricordare quattro scrittori piemontesi di respiro europeo: Giuseppe Giacosa (commediografo e librettista di Puccini per Bohème, Tosca, Butterfly, centenario della morte); Mario Soldati (centenario della nascita); Lalla Romano (centenario della nascita); Primo Levi (vent’anni dalla morte, l’autore italiano più tradotto al mondo).
Nello stesso ambito va collocato anche il lungo festeggiamento per i venticinque anni del Premio Grinzane Cavour, un’anomalia nel mondo dei premi letterari. Non per la durata, per la formula, che prevede il coinvolgimento di una giuria di critici e di una giuria di studenti di scuole superiori italiane e di licei e università italiani all’estero.
Il Grinzane, che prende il nome dal castello langarolo di Cavour, dove avvengono le premiazioni, è in realtà una macchina complessa, una multinazionale della lettura, vero interprete del termine “glocal”. Ha, infatti, venticinque iniziative collaterali, che valorizzano il territorio langarolo-astigiano (Parco Culturale) oltre a Torino; ma spaziano dal Sudamerica a San Pietroburgo, coinvolgendo circa trecentomila giovani lettori. Giuliano Soria, fondatore e patron, che ha appena portato a Torino le voci dell’Africa, sulle tracce di Nadine Gordimer, può dirsi soddisfatto del 2006, per l’arrivo a Torino di Salman Rushdie, Rigoberta Menchù, Derek Walcott.

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Dopo un anno da “Capitale”, ecco la “Fiera del Libro”

Pubblico alla fiera del libro
Pubblico alla fiera del libro

Giunge quest’anno alla ventesima edizione (10-14 maggio).
Festeggia con un bookstock (rave letterario, Palaisozaki, 9 maggio) coordinato da Umberto Eco, che si annuncia memorabile.
E poi con un tema, “i confini”, che sarà declinato in vario modo, “as usual”.
Dalle città-confine, come Trieste e Istanbul, alle periferie, nei casi di Londra, Parigi, Napoli. Dai confini Occidente-Cindia (Cina e India) ai confini etici nel business; dai confini “non luoghi” di Marc Augé a quelli micro-macro, cristianesimo-islam, realtà-virtuale. Un “baillame” di incontri, reading, spettacoli, discussioni, lezioni, confronti che avrà nel paese ospite, la Lituania e nella seconda edizione di Lingua Madre, altrettanti punti forti. Quest’ultima è un’iniziativa per far conoscere le parole nascoste, le letterature sconosciute del mondo. Ci saranno il cileno Antonio Skàrmeta (quello del “Postino”) il maori Whiti Himaera, il nativo canadese Tomson Highway, l’aborigena australiana Alexis Wright.
Intanto, è partito un progetto più ambizioso ancora (e stabile): un palazzo dedicato alla lettura, un “reading center”, come si dice ora. Dallo scorso autunno, nel bellissimo Palazzo Graneri (palazzo storico, ex sede del Circolo degli Artisti, via Bogino 9) è “sogno applicato”: al mattino letture per bambini e ragazzi, al pomeriggio per anziani, alla sera per tutti gli altri. Una macchina da racconto che rischia di affascinare molti, facendo perdere la concentrazione sulla “missione produttiva” della “macchina Torino”. A meno che si prenda per buono che per produrre bisogna prima leggere. O, ancora di più, il rivoluzionario “leggere è già produrre”.
Curiosità finali: “Bookcumprà”, giovani extracomunitari che vendono libri per le strade; “Bookcrossing” nei circoli Arci; la Regione Piemonte che regala un libro (“Gocce di voce”, sette scrittori per l’infanzia) a ogni nuovo nato piemontese del 2007.
L’iniziativa si chiama “Nati per leggere”. Appunto.

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