Mercoledì 1 Maggio 2024 - Anno XXII

São Tomé e Principe, isole equatoriali

Principe isola principe

Frammenti d’Africa nel golfo di Guinea. Qui è in atto una risoluta “battaglia” per la conservazione del prezioso ecosistema: tartarughe marine, piante officinali, orchidee, cinquantacinque specie di uccelli delle quali il trenta per cento endemiche

Anche da São Tomé, partivano gli schiavi

Principe Pico Cào Grande
Pico Cào Grande

E’ tempo di tornare, questa volta con la strada numero uno, in direzione di São Tomé.  Il Pico Cào Grande spunta dalla vegetazione e sembra una gigantesca colonna nera. Nel distretto di Cauè, ogni paese ha una sua storia da raccontare, fatta spesso di schiavitù e di rivolta e merita quindi una sosta. Sono storie di dolore, di separazione  e di morte.
Queste isole, scoperte nel XV secolo, erano deserte. I portoghesi hanno trasferito qui uomini e donne per coltivare caffè, cacao e copra. Molti arrivano da Capo Verde, nell’animo i canti di Cesaria Evora che narrano la nostalgia degli schiavi capoverdiani. Cinque sono le etnie che abitano a São Tomé e a Principe; i tratti somatici tradiscono le ascendenze e i modi di dire ne sottolineano le diversità.  Questa era la terra dei negrieri, ultimo avamposto delle navi che trasportavano schiavi in Brasile. La fortezza che domina la capitale è il museo della memoria. Lì venivano ammassati e selezionati gli schiavi prima della traversata oceanica.
Prima del ritorno, ad ogni modo, mi concedo una puntata al “Cafè da Compañia”. E’ un tipico caffè coloniale, luogo d’incontro di razze e di lingue, aperto dal mattino a notte inoltrata e gestito da due donne. E’ talmente “famoso” che a São Tomé dicono che, se cerchi qualcuno, devi (nell’ordine) passare prima al Cafè, quindi nel luogo di lavoro e infine a casa!

Principe, isola remota

Principe Principe
Principe

Ci vuole troppo tempo per andare in barca a Principe, l’altra isola abitata che dista centoquaranta chilometri da São Tomé. La raggiungo quindi con un’ora di volo. La capitale della regione autonoma di Principe è Sant’Antonio che, si dice, sia la più piccola città del mondo. Anche da qui i colonizzatori portoghesi sono fuggiti, abbandonando case che sono state solo in minima parte restaurate. Il  dialetto parlato è diverso da quello dell’isola più importante: è il “lungulyè”, un vero “incrocio” tra Europa e Africa. Mix che si rispecchia anche nei cibi.
Se a São Tomé i picchi montani arrivano sino a un massimo di duemila e ventiquattro metri d’altezza, a Principe la natura è più dolce. Pico Papagayp non supera i mille metri e con “Pedra de Galè” (“dois Irmaos”, le “due sorelle”, come vengono chiamate qui) fronteggiano l’oceano davanti agli isolotti di Bom Bom e ricordano la natura vulcanica dell’isola.

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Principe Foto:Consulat de São Tomé & Príncipe

Principe è un vero paradiso per le anime solitarie. Solo seimila abitanti distribuiti su centoquaranta chilometri quadrati, comunque in grado di offrire ospitalità ad alto livello. Il “Bom Bom Island Resort”, un nome che fa sorridere, è considerato il miglior “leisure resort” della costa occidentale africana. Mi dicono sia costosissimo e frequentato prevalentemente da turisti americani. Per quanto mi riguarda, molto meglio le spiagge libere e Praia Banana vale una passeggiata per l’incredibile sabbia bianca, utilizzata dalla Bacardi per la pubblicità del suo celebre rum. I locali mi raccontano con orgoglio che a Principe, isola che si sente sempre un po’ sorellastra, trascurata e dimenticata rispetto a São Tomé, nel 1919 lo scienziato  inglese Sir Arthur Eddington sperimentò, nella piantagione Sundy situata nel nord dell’isola, la teoria della relatività di Einstein. C’è una placca che commemora l’avvenimento.

Un po’ d’Italia anche nel Golfo di Guinea

Principe Cacao
Cacao

Se “partire è un po’ morire”, lasciare le isole dà una fitta al cuore.
Mi dedico agli ultimi acquisti nel locale duty free shop: un cd di musica del luogo,  una collana di cocco lavorato e ancora del Cioccolato Cacao Corallo. Non scherzo. Qui si produce il miglior cioccolato del mondo, presidio “Terra Madre di Slow Food” e indovinate chi lo coltiva e commercializza? Naturalmente, uno dei dieci italiani residenti a São Tomé, che è anche Console Onorario: il signor Corallo,  che mi ha fatto visitare le sue piantagioni di cacao.

Informazioni utili

Direzione Nazionale del Turismo
www.sao-tome.st – telefono + 238 221542

La moneta di São Tomé è il “dobra”. Diecimila dobras equivalgono 0,90 centesimi di euro. Ovunque accettano l’euro, oltre che i dollari.
Noleggiare un auto costa circa 50 euro al giorno e la benzina viene 0.90 centesimi di euro al litro. La lingua ufficiale è il portoghese, ma i taxisti parlano spesso anche francese.

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Ong Marapa, tutela delle tartarughe e Parco Naturale Obo. Per informazioni su escursioni e soggiorno in bungalow marapa@cstome.net – praiajale@hotmail.com – telefono + 239 222792

Luis Manuel Beirao, Navetur-Equatour, navigazione e turismo, organizzazione tour con guide, noleggio auto, barche telefono + 239 222122 – www.navetur-equatour.st

Ossobò Eco social, Santa Casa della Misericordia, Cooperativa sociale. E’ possibile alloggiare presso di loro e/o acquistare manufatti locali – telefono + 239 227311/2/3

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