Sabato 20 Aprile 2024 - Anno XXII

Viva la Siesta!

Un neurologo austriaco elenca i grandi benefici arrecati dalla sana abitudine spagnola (e tuttora sapientemente praticata nel sud Italia) del riposo postprandiale. Tra i più noti “Siestisti”, Camilo Josè Cela, Einstein, Edison

“Sieste” storiche

Albert Einstein
Albert Einstein

Camilo José Cela (che definì la Siesta “Yoga iberico” e ne delimitò la giusta durata tra i 20 minuti e un’ora), Oliverio Girondo, Albert Einstein e Thomas Edison furono fedeli osservanti del rito della Siesta e in alcuni scritti ne elogiarono i meriti e i benefici.
Gli studi del dr. Walzl sulla Siesta non costituiscono comunque una novità assoluta nel campo della ricerca. Istituzioni come l’Università di Harvard, il Centro Biomedico della Vita e lo Sport di Francia studiano già da tempo gli effetti del sonno dopo un pasto. Nell’ambito della dinamica del lavoro, come accennato, è notevole l’interesse di molte industrie degli Stati Uniti per questo “riposante” intervallo dell’orario lavorativo, ancorché la maggioranza delle aziende sia piuttosto dubitativa nell’accettare l’idea di una programmata Siesta collettiva.

A ciascuno la “sua” Siesta

Manfred Walzl
Manfred Walzl

In un ambito più individuale e personale, il pisolino pomeridiano si è rilevato quanto mai utile nel combattere l’insonnia. Una caratteristica quanto mai importante se si pensa che una persona ogni tre ha problemi al momento di dormire.
L’ultimo comunicato della Fondazione Nazionale del Sonno degli Stati Uniti sottolinea che il 54% dei cittadini Usa soffre di almeno un sintomo di insonnia alla settimana. Un problema, considerato che la mancanza o il cattivo svilupparsi del sonno provocano, tra vari disturbi, fatica e assenza di concentrazione il giorno seguente (da cui la scarsa qualità della produttività lavorativa).
Per combattere questo sfinimento, che di norma si registra tra le 14 e le 16, finora si ricorreva al caffè o ad altro genere di stimolanti per “restare svegli”.
Una pratica smentita e considerata inutile dagli esperti, secondo i quali costituisce un grosso errore credere che la stanchezza si possa combattere con antidoti che non siano il sonno.
Una volta dimostrato che la Siesta rappresenta il miglior modo per compensare la scarsità di riposo notturno, e soprattutto che migliora la produttività lavorativa, il dr. Walzl si dice certo che le aziende dedicheranno più attenzioni e investimenti a questo importante momento della vita di un individuo.

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