Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Pantanal, tra acqua e cielo

Nel cuore dell’America del Sud, una delle regioni più selvagge e meno esplorate del globo. Trionfo della biodiversità, vero e proprio paradiso per una fauna varia e interessante e insieme luogo d’elezione per l’ecoturismo. Quello vero

Vita da “fazendero”

Tutt'intorno prateria a perdita d'occhio
Tutt’intorno prateria a perdita d’occhio

In barca peschiamo anche i piranhas, che costituiranno la nostra cena nella “fazenda”, un ranch in mezzo al nulla, raggiungibile solo dopo ore di jeep, quando, naturalmente, non è il periodo delle inondazioni stagionali.
Cavalcare nei dintorni della fazenda fa una strana impressione, sembra di tornare indietro nel tempo: tutt’intorno prateria a perdita d’occhio e, nel cortile, le donne che trasportano secchi colmi di porzioni di maiale o di pezzi di pesce che verranno messi a cuocere ore e ore su fuoco di legna in grossi pentoloni, per essere poi serviti insieme all’immancabile “arroz” (riso).
Il trattamento è spartano, si dorme in brandine, le lenzuola sono ruvide e le zanzariere bucate, e dalle nove di sera viene scollegato il generatore di elettricità. Ma la mancanza di comodità viene compensata da un’esperienza umana unica, per la presenza dei fazenderos, uomini duri, discendenti degli indios, che vivono al limite dell’isolamento pascolando le “boiadas” (mandrie); lavoro faticosissimo e, a quanto pare, mal retribuito. 

Un fazendero impegnato con le mandrie
Un fazendero impegnato con le mandrie

Non è facile avere conversare con i pantaneiros, a causa della loro
diffidenza e dell’abitudine a stare in solitudine. I più giovani sono
anche i più curiosi. Chiedono come si vive in Europa, in Italia. Dicono
di volersene andare altrove per lavorare e per mettere su famiglia.
Ogni sera, dopo cena, finalmente un momento di relax: i fazenderos,
giovani e vecchi, si ritrovano per chiacchierare, la “cachaça” colma i
primi bicchieri, spunta una chitarra. La stanchezza di una dura
giornata al servizio della fazenda si dissolve nei canti tradizionali
del Pantanal, storie di solitudini e di privazioni, struggenti melodie
di amore e di odio per questa terra difficile ed estrema da cui è
impossibile, nel bene e nel male, non essere catturati.

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