Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Lungo il “bel Danubio blu”

IDanubio Il Danubio foto DR. Konecsny Károly

Forse, blu, lo era all’epoca di Freud o in quella di Maria Vetsera, amante segreta dell’arciduca Rodolfo d’Asburgo. Oppure, a ritroso nel tempo, nell’anno 1529, quando Solimano il Magnifico assediò Vienna, la “città della mela d’oro”

Melk dell’Abbazia

L'Danubio Abbazia di Melk foto Thomas Led
L’Abbazia di Melk foto Thomas Led

Ultima tappa prima di Passau è Melk, in Austria. Considerata la porta d’ingresso della valle di Wachau, questa piccola cittadina si fa bella di un’Abbazia fondata dai Benedettini nell’anno 1089, la stessa di Adso da Melk, il personaggio reso celebre da “Il nome della rosa”.
Nata come fortezza di Leopoldo I di Babenberger, sopra un altopiano roccioso di sessanta metri, è un imponente edificio in stile barocco che raggiunse il suo massimo splendore nel medioevo. Un’idea della sua grandiosità ce la possono dare il numero di finestre presenti (1365) e quello delle stanze (285). In quelle imperiali, ricche di stucchi e decorazioni, è stato allestito un museo con numerose statue e dipinti, unitamente alla croce di Melk che fa parte del ricco tesoro.
Un tesoro altrettanto inestimabile lo si trova nella biblioteca, cui si accede da una bellissima terrazza che si proietta sulla Valle del Danubio: novantamila volumi, oltre a milleduecento preziosi manoscritti medievali e ottocentocinquanta incunaboli. In più, due splendidi mappamondi del Coronelli.
Eccomi di nuovo a Passau, il punto di partenza. “Fugit irreparabile tempus”, diceva Virgilio. In effetti il tempo in questi giorni è davvero fuggito veloce. E piacevole.

Il Danubio

Il Delta del Danubio foto David Stanley
Il Delta del Danubio foto David Stanley

Un viaggio lungo 2.858 chilometri, dei quali ben 2.580 navigabili: dalla Foresta Nera al Mar Nero. Il suo delta, la cui estensione supera i quattromila chilometri quadrati, si trova in Romania, al confine con l’Ucraina, e dovrebbe essere dichiarato parco nazionale dell’Europa orientale, riconoscimento che non sarebbe solo un puro atto formale, ma potrebbe rappresentare la migliore garanzia per la completa salvaguardia delle numerose specie di flora e di fauna che lo popolano. Sono molti i naturalisti di ogni parte del mondo che si stanno battendo in tal senso.
La foce a delta, anche se si può definire la regione europea geologicamente più giovane, annovera paludi e acquitrini con sterminate distese di cannuccia di palude, dune emergenti e cordoni sabbiosi di origine fluviale e marittima, nudi o boscati, nonché laghi, canali e isole flottanti. Grazie alla vegetazione palustre e riparia, assume una configurazione pressoché unica in Europa. Accanto ai canneti e alle tife (piante erbacee) si possono scorgere scirpi (giunchi) e ninfee, nenùferi (piante acquatiche), scargia, loto e piante carnivore. Non è difficile imbattersi in lembi di selva con salici, pioppi, querce e frassini di varie specie, a volte con esemplari secolari dall’aspetto tropicale.

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Danubio Histria
Antica città di Histria

Particolarmente interessanti le isole galleggianti e le colonie di salice nano.
Quanto alla fauna, vi si contano addirittura trecentoventicinque specie di uccelli, dodici di mammiferi, sette di rettili, otto di anfibi e settantacinque di pesci. Né mancano le curiosità e le entità endemiche. Troviamo così, accanto ai rapaci, grandi colonie di pellicani riccio, il lupo di “palude”, il cane procione. Terra di contrabbando, traffici illegali, immigrazioni clandestine, presenta tracce storico archeologiche del periodo tracio, ellenico e romano. Come testimoniano i resti dell’antica città di Histria, nella parte meridionale del delta, che trae il nome da Histros, originaria denominazione del Danubio.

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