Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

Merdeka Day: Malaysia in festa

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Un’esplosione di bandiere di tutte le dimensioni. Un corteo infinito di carri allegorici con studenti, operai, in coloratissimi costumi. Mentre i jet sfrecciano nel cielo di Putrajaya. E’ la festa dell’indipendenza

Merdeka Day. Un’immagine storica della festa d’indipendenza credit credit Brian J. Chong
Un’immagine storica della festa d’indipendenza credit Brian J. Chong

Trentun agosto 1957: dopo secoli di dominazioni varie, fra le quali quella inglese è durata centocinquantacinque anni, la Malesia dichiara la propria indipendenza e diventa una monarchia costituzionale diretta da un capo dello stato con i titoli di Yang Di Pertuan Agong, ovvero di re e di comandante delle forze armate, che viene eletto ogni cinque anni dai suoi pari, appartenenti alle nove famiglie regnanti.
L’artefice di questo momento storico, colui che per primo ha proclamato la magica parola “Merdeka”, ossia “indipendenza”, è stato Tengku Abdul Raman Putra Al Haj, che era solito descrivere sé stesso come “il Primo Ministro più felice del mondo”.
Trentun agosto 2003: la bandiera sventola in ogni dove. All’ingresso delle Petronas, le torri gemelle simbolo di questo stato, sui baracchini che vendono frutta lungo le strade, ai balconi delle case, appesa alle antenne delle automobili. Devono averne vendute milioni. E la parola “Merdeka” (si pronuncia Mèrdeka) induce anche i bambini più recalcitranti a sorridere, con tanto di pugnetto alzato in una foto ricordo lungo le spiagge di Tio Man.

In attesa della “festa”

Merdeka Day: Malaysia in festa

I preparativi per celebrare degnamente quello che forse è uno dei momenti più sentiti e più attesi dalla popolazione. fervono da tempo. I festeggiamenti veri e propri hanno inizio il venticinque di agosto con le preghiere di ringraziamento nei vari templi, e terminano l’undici settembre. Ad esserne coinvolte sono tutte le città, perfino i villaggi dispersi nella giungla primaria, l’intera popolazione, bambini inclusi, le aziende. Insomma, nessuno è esente o penserebbe di esimersi.
Ma l’apice lo si tocca negli ultimi due giorni di agosto. Il trenta si celebra infatti l’Ambang Merdeka nella piazza dell’Indipendenza, di circa diciasettemila metri quadrati, dove si erge il palazzo costruito dal Sultano Abdul Samad alla fine del 1800.

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Canti, balli, spettacoli e mille luci a Kuala Lumpur

La piazza di Merdeka
La piazza di Merdeka

Sul prato di quello che un tempo era un campo da cricket, sono stati predisposti palchi, gradinate, centinaia di fari e tutto quanto necessario per lo spettacolo che prevede danze e canti interpretati dai migliori artisti locali, un concerto di armonica, tributo di quattrocentosessanta studenti all’osannato primo ministro Dato’ Seri Dr. Mahathir Mohammad e incredibili fuochi d’artificio che, con i loro bagliori, rendono ancora più suggestive le due Petronas. Il tutto sottolineato dagli inni nazionali.
Alle diciannove in punto, nell’intento di conquistare il record della città più illuminata al mondo, cento palazzi si accendono in simultanea per rendere ancora più grandioso il momento storico. Il traffico verso Merdeka Square, già intenso fin dal primo pomeriggio, diventa addirittura caotico. Migliaia di cittadini e di turisti cercano di conquistarsi un posto nella piazza. Sarà una lunga notte, praticamente senza fine.

La sfilata a Putrajaya

La parata a Putrajaya
La parata a Putrajaya

Circa quattrocentomila persone per celebrare il Merdeka Day, si ritrovano infatti già alle quattro del mattino del giorno seguente, il trentun agosto, a Putrajaya, la cosiddetta capitale amministrativa, lungo i quasi quattro chilometri e mezzo del “boulevard” che la attraversa, congiungendo la Moschea al nuovo Palazzo di Giustizia. Un viale perfetto per le parate.
Se la grandezza di una nazione si potesse valutare dal fasto delle sue celebrazioni, la Malesia potrebbe ambire ad entrare nelle top-ten. Diecimila parcheggi, seimila fra musicisti, percussionisti, ballerini e coristi.
Mille i poliziotti delegati al servizio d’ordine, ventimila le persone che sfilano, appartenenti alle università, alle varie corporazioni, ai principali gruppi industriali, alle forze armate, alle varie etnie. Tutti, molti dei quali nei coloratissimi costumi locali, hanno sfilato, danzato e cantato davanti al Re e alla Regina giunti puntualmente in carrozza. Il tutto per tre ore e mezza. Con il rombo dei jet dell’aeronautica militare, in passaggi ripetuti più volte.

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Curiosità del Merdeka Day

Merdeka Day: Malaysia in festa

Chi non potrà scordarsi mai di questo quarantaseiesimo anniversario dell’indipendenza è una mamma di trentatre anni, Mathatulshina Mohd Zahid, che alle undici e trenta del Merdeka Day ha messo al mondo due gemelli: un maschio e una femmina. Gli studenti del Tecnology Malaysia City Campus, circa trecento, per festeggiare l’indipendenza non solo hanno improvvisato una corsa attorno al campus, ma anche confezionato una bandiera lunga settanta metri.
Per il Merdeka Day i Malaysiani hanno ricevuto un regalo un po’ particolare: la Monorotaia che, collegando undici stazioni di Kuala Lumpur, dovrebbe alleggerire di molto il traffico della capitale. Si prevede infatti che gli utenti giornalieri saranno circa ottantamila.

La bandiera della Malaysia

Merdeka Day: Malaysia in festa

Al primo impatto, la bandiera ricorda quella americana. E’ infatti a strisce bianche e rosse orizzontali, quattordici in tutto, quanti sono gli stati che ne fanno parte. Ovvero: Perlis, Kedah, Kelantan, Melaka, Penang, Perak, Selangor, Negeri Sembilan, Johor, Pahang, Terengganu, Sarawak, Sabah e i territori federali (Kuala Lumpur e Labuan).
Poi, con maggiore attenzione, si notano i particolari che la contraddistinguono. Nell’angolo in alto a sinistra in un rettangolo blu splendono, nel giallo della casa reale, i simboli dell’Islam: la falce di luna crescente e il sole.
Quanto ai colori, il bianco rappresenta la purezza e la nobiltà degli intenti, il rosso il coraggio e la risolutezza, il blu l’unità e l’armonia della popolazione che è composta da un mix non indifferente di razze e di etnie; il giallo, infine, sta a significare il patriottismo e la fedeltà al re e alla nazione.
E per non lasciare nulla al caso sono state comunicate attraverso i vari media anche le istruzioni sulla maniera più corretta per appendere la bandiera. A garantire un adeguato effetto scenico può però essere solo il vento, unica incognita non gestibile o prevedibile.

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Il vero significato del Merdeka Day

Merdeka Day: Malaysia in festa

Non è e non deve essere soltanto un momento di festa o di vacanza, ha sottolineato il Primo Ministro uscente. Il Merdeka Day è nato per rendere consapevoli e grate le nuove generazioni per quel dono che è l’indipendenza, per riuscire a trasmettere loro l’amore per il proprio paese e l’orgoglio di essere una nazione libera. Perché l’indipendenza è un bene che va salvaguardato e preservato, con la pace e l’armonia. Quella pace e quell’armonia che rappresentano il motivo ispiratore della parata di Putrajaya e che in questo paese sembrano essere uno status naturale, anche se i cittadini professano religioni diverse e coltivano ispirazioni politiche contrastanti, appartenendo a razze e culture altrettanto differenti. Pochi i casi di intolleranza o di fondamentalismo. Almeno per ora.
Il pericolo, per il futuro, potrebbe essere quella forma subdola di neocolonialismo che induce l’asservimento della mente e del pensiero unicamente a culture negative e distruttive.

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